Librosità: Street art kafkiana


Librosità è una rubrica dedicata alle curiosità legate ai libri, ed oggi la voglio inaugurare parlandovi di Street art.




Questo murale, dipinto sula facciata di uno dei palazzi delle case popolari di Fondi (LT) da Sepe e Chazme, è il frutto di un festival che da qualche anno sta riqualificando diverse città italiane attraverso l'arte. Il festival è Memorie Urbane ed ogni anno artisti internazionali riempiono strade, vicoli e palazzi di opere d'arte uniche. L'arte diviene popolare e alla portata di tutti senza mai essere banale perché, come diceva Claudio Abbado:

"La cultura per i poveri non può essere una povera cultura." 


Cosa rappresenta? 

Per gli osservatori attenti, il soggetto è di facile comprensione. Lo è soprattutto per i lettori che hanno avuto l'angosciante piacere di aver letto Il Processo di Franz Kafka. L'uomo che si staglia in primo piano è il protagonista del romanzo: Josef K. 
La vita del povero Signor K. verrà stravolta da un'accusa a lui sconosciuta e passerà il suo tempo a capire quale reato abbia commesso. I suoi giorni sono permeati da un'angoscia costante e da un senso di smarrimento e di incertezza. Il romanzo si svolge in luoghi chiusi, in corridoi di palazzi di giustizia che costringono il lettore a prendere una boccata d'aria tra una pagina e l'altra, per alleviare il senso di claustrofobia che Kafka ci "regala".

Il lavoro dei polacchi Sepe e Chazme riesce a rendere viva e tangibile l'angoscia del Signor K che sta per entrare in uno dei palazzi in cui la sua vita viene frammentata, dove il suo io si carica di incertezze.   
E' un murale cupo, dalle tinte scure che se ne sta lì a ricordarci che alle nostre spalle c'è sempre un palazzo spigoloso e grigio pronto a risucchiarci e pronto a catapultarci in un labirinto senza fine.




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